25 TAPPA SEBEKINO VIAGGIO 2008

25 TAPPA   SEBEKINO VIAGGIO 2008

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1. 25^ Tappa : Grajvoron – Sebekino

 

2. Il mio alloggio e in1° piano una pompa dell’acquedotto pubblico che  fa vacillare il più che positivo imput del giorno precedente

 

3. Primi strani cartelli stradali… questa presumo sia una sagoma di macchina di Polizia stradale  x far rallentare la velocità

 

4. Quest’altro cartello lo puoi trovare segnalato anche a diversi  km di distanza dal cestino raccoglitore

 

5. Area picnic con l’albero piegato ( a volte anche a dx)  che sia pure indice di  forte vento ??

 

6. in questa zona di confine le casette sono ben costruite  

 

7. ..ben distanziate ed immerse nel verde 

 

8. Un bella località è pure la città di Belgorod con l’immancabile ed enorme insegna che la sovrasta

 

9 . Il teatro

 

10. e… l’immancabile severo Lenin sempre ben lustrato ma…

 

11. cotanta magnificenza un uccellino gli fa la cacca sopra

 

12. Altare della Patria

 

13. Militari di leva  si esercitano intorno ai cieli commemorativi 

 

14. x contro una giovine mamma “mostra” pure lei…. quello che di migliore possiede….non pensate sbagliato intendo….  il bimbo

 

15. La gloriosa Armata della Stella Rossa

 

16. panzer  

 

17. Particolare

 

18. Particolare

 

19. Particolare

 

20. Particolare

 

21. Parata

 

22. 2 speciali straordinari volanti

 

23. Bici a spalla e via salgo la città alla ricerca dell’hotel 5 stelle (nella foto s’intravede) del pluridecorato Reduce di Nikolajeska

 

24.Mi dicono ke il Reduce  arriva per le h.16..e se nel frattempo voglio prenotare la stanza…Non ho mica capito!!Saluto e vado x la mia strada

 

25. Nell’altipiano visito pure la bella Università di tecnologia

 

26. particolare

 

27. Università che sovrasta la Città Bianca, nome dovuto a…

 

28. Maria Kostantinova Scerstiukova (1740 – 1822)

 

29. fu una “Stolta in Cristo” venerata come santa dalla Chiesa ortodossa russa,

 

30. La città Bianca 

 

31. esco dalla bella e silente cittadella universitaria non immune da sguardi curiosi degli stessi stupefatti studenti

 

32…mi ributto nel traffico

 

33…pedalando su strade non sempre degne di tal nome 

 

34.Sebeniko. A quanto sembra non  ci siano alloggi in questa cittadina.. dovrò proseguire  x altri km??

 

35.In segno di“Rispetto” mi fermo x1Preghiera al Camposanto di periferia..e proprio qui incontro 1 Signore cn la coniuge piangente

 

36…che non solo mi indica ma addirittura mi accompagna (pedalando dietro la sua gip x 5/6 km)  un alloggio x niente facile da trovare   

 

37.L’hotel in periferia di Sebeniko, come tante città della Russia si sviluppa solo lungo l’arteria stradale centrale

 

38.. Nella foto una Signora stende il bucato in uh cortile  in pieno…Centro…

 

39. Si deve camminare x diversi  km x raggiungere un determinato locale, per esempio nel mio caso  un internet point

 

40. E’ pur vero che camminando si può avere la possibilità di “entrare nel cuore” della gente,come x esempio i palazzi popolari

 

41..si dividono pure la gramigna.ke da noi è considerata un’infestant, mentre un volta era considerata erba medica “sic transit gloria mundi”

 

42…dopo aver camminato x 5/6 km x leggere le mie mail ,e fare la spesa della cena..torno con il bus al mio hotel

 

43. Prima di addormentarmi penso ai cimeli di guerra

 

44 rifletto..qui in Russia sta facendo più km la mia modesta e mite bici che le truppe di Napo e Musso

 

Maria Kostantinova Scerstiukova (1740 – 1822)

 

Nata a Biriuci, presso Belgorod, da una povera famiglia di origine cosacca, dopo essere rimasta vedova ancora in giovane età affidò i propri figli a dei vicini e si dedicò al bere e alla dissolutezza. Per procurarsi di che vivere aveva iniziato la professione di guaritrice. Nel 1795, scossa dal pentimento per la propria vita dissoluta, partì in pellegrinaggio per Kiev ove visitò il Pečerska Lavra rimanendo stupita dall’alacrità del lavoro dei monaci che, giorno dopo giorno, scavavano nuove grotte attraverso il monte Berestov. Al suo ritorno a Belgorod, avvenuto un anno dopo, Maria iniziò sola a scavare una grotta su un monte sito non lontano dalla città, attirando presto la curiosità degli abitanti del territorio circostante, alcuni dei quali giunsero ad aiutarla, spinti dal desiderio di purificazione attraverso la fatica. Iniziò allora la sua vita di “Stolta in Cristo”, così come sono chiamati coloro i quali, seguendo la lettera evangelica (1^ Lettera ai Corinti 1:18-24, 2:14, 3:18-19) vivevano di carità simulando pazzia, disprezzando il proprio corpo e credendo in tal modo di prendere parte alla Passione di Cristo.

 

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